La storia dello sport
Lo sport nella Preistoria
Nel corso del XIX secolo molte
scoperte di esempi di arte rupestre sono
state effettuate in Francia, per esempio a Lascaux, in Africa ed in Australia, che dimostrano come in tempi preistorici
I graffiti stessi sono una dimostrazione dell'interesse degli uomini delle
caverne per attività che non fossero direttamente legate alla ricerca di cibo e
alla sopravvivenza, ma che possiamo definire invece come svago o riti di buon
auspicio.
Le tribù primitive africane, americane, oceaniche analizzate da etnografi dell'Ottocento, hanno conservato per millenni il senso
e il carattere delle esercitazioni sportive e consentirono di formulare alcune
ipotesi sulla evoluzione degli esercizi, dal loro originario scopo pratico a
quello successivo ritualistico nell'ambito di cerimonie religiose o festive.
Secondo molti storici dello sport, tra i quali Antonino Fugardi, questa
linea evolutiva può essere applicata, a grandi linee, anche allo sviluppo
dell'attività sportiva europea e asiatica.
Origini dello sport
Le
esercitazioni sportive erano in un primo tempo singole, poi divennero
collettive e praticate anche dalle donne sin dal Medioevo; l'esercizio più
diffuso e più antico dovette essere la corsa, alla quale si aggiunsero, subito dopo, i
lanci e i salti, utili per la caccia e per le guerre. Ben
presto emersero altre manifestazioni indispensabili per la sopravvivenza, dalle
quali derivarono il nuoto, la canoa, l'equitazione, la lotta,
il pugilato, la scherma contemporanee, a cui si aggiunsero giochi
con palle costituite di erba e di grossi frutti.
Inizialmente
queste manifestazioni non mostrarono caratteristiche prevalentemente
agonistiche, bensì, soprattutto quelle di gioco e di intrattenimento.
In
tempi successivi, gli esercizi assunsero un duplice aspetto: quello
medico-spirituale-ginnico sviluppato maggiormente in Oriente,
e quello atletico-rituale prosperante nel bacino del
Mediterraneo.